SAT e Acqua Surgiva insieme per la salvaguardia dei ghiacciai del Trentino
L’acqua minerale del Gruppo Lunelli sostiene l’attività della Commissione Glaciologica della Società Alpinisti Tridentini
SAT e Surgiva danno il via ad una collaborazione triennale finalizzata a sostenere le attività della Commissione Glaciologica, tema a cui l’acqua minerale del Gruppo Lunelli, che proviene dal ghiacciaio dell’Adamello, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta, è da sempre particolarmente sensibile.
La Società degli Alpinisti Tridentini è la più grande sezione del CAI (Club Alpino Italiano) e conta in Trentino circa 27.000 soci. Oltre a gestire 5.500 km di sentieri e 34 rifugi, promuove numerose attività culturali, corsi d’alpinismo, e iniziative nelle scuole.
La partnership è stata presentata martedì 20 giugno presso la Casa della SAT a Trento in presenza della presidente di SAT, Anna Facchini; il presidente della Commissione Glaciologica SAT, Cristian Ferrari e la direttrice Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo Lunelli, Camilla Lunelli.
Il sostegno di Acqua Surgiva sarà rivolto all’attività della Commissione Glaciologica SAT che ha realizzato, a partire da luglio 2021, un sistema di analisi per monitorare lo stato e l’estensione dei ghiacciai del Trentino. Lo studio è stato presentato in anteprima durante la conferenza stampa.
“Siamo molto contenti di essere al fianco di un’istituzione fortemente radicata sul territorio trentino, da oltre 150 anni, come la SAT e in particolare di sostenere la Commissione Glaciologica, le cui attività contribuiscono a comprendere su scala locale gli effetti del riscaldamento globale. Surgiva – ha detto Camilla Lunelli – ha origine nel ghiacciaio dell’Adamello e sgorga, dopo un lungo percorso sotterraneo, da una sorgente ad alta quota nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta. Alla collaborazione di lunga data con il Parco siamo quindi lieti di affiancare quella con la SAT, per rinforzare ulteriormente il rapporto con il nostro bellissimo territorio e contribuire alla sua tutela”.
Cosi Anna Facchini, presidente di SAT: “E’ un momento importante perché conferma la strategia imboccata tre anni fa di stringere alleanze con il mondo delle aziende. La SAT affonda le sue radici storiche in un tessuto culturale e sociale che ha saputo fin dalle origini costruire relazioni significative per lo sviluppo delle attività economiche legate alla montagna: gli accordi di collaborazione esistenti, cui si aggiunge quello con la famiglia Lunelli si inseriscono in questa storia, creando fili di interazione. Sono fili del reciproco riconoscimento di storia, di tradizione, di passione, di prestigio, di sguardo al futuro. Come dalle radici della storia si guarda al futuro, così dalle sorgenti della risorsa più preziosa per la vita, si sviluppano cammini ideali e concreti, da percorrere con attenzione e rispetto, trasparenti e semplici come l’acqua da bere”.
Ad entrare nel merito della ricerca e a spiegare la valenza scientifica, ambientale e sostenibile del progetto di ricerca è stato il presidente della Commissione Glaciologica Cristian Ferrari.
“Sono state analizzate le immagini acquisite nei periodi estivi e autunnali a partire dal 2016 con particolare interesse alla stagione 2022 in modo da avere un aggiornamento il più recente possibile dell’arretramento delle zone glaciali interessate – ha detto Cristian Ferrari – L’innovativo approccio sviluppato ha permesso un monitoraggio esteso su grandi aree e costante negli anni e i risultati così ottenuti possono costituire una base di partenza per il prossimo futuro non solo per osservare e quantificare l’arretramento del fronte, ma anche per la diminuzione dell’area.
Ora si aprono nuovi scenari per nuovi spunti di ricerca e monitoraggio futuri, sia rivolti all’utilizzo di altre tipologie di dati telerilevati sia puntando all’integrazione di queste analisi con le misure e dati acquisiti sul campo, anche mediante droni. In tal senso strumenti utili possono essere i laser altimetri satellitari (es. ICESat-2 e GEDI). Questi forniscono una tipologia di dati che se opportunamente utilizzati integrandoli con immagini satellitari e riferimenti di misurazione a terra contribuiscono a rendere robusto il risultato e a fornire informazioni utili per un bilancio di massa. L’utilizzo dei laser altimetri sarà sicuramente oggetto di approfondimento dello studio per il monitoraggio delle superfici glaciali”.
Photo: fonte ufficio stampa