Parigi, andare per mostre alla scoperta dei più famosi pittori
Parigi è una città che attrae da sempre il visitatore, sia per le sue bellezze paesaggistiche – dalla Senna e ai ponti che l’attraversano ai boulevard pieni di vita- sia per l’offerta culturale sempre nuova e attuale, dagli eventi musicali alle mostre? Perchè, allora, non andare nella capitale francese per visitare i suoi numerosi musei, che rappresentano vere bandiere della cultura d’Oltralpe e di tutto il mondo?
2017: le mostre da non perdere a Parigi Impressionismo
La Francia è la patria degli Impressionisti e non può mancare una mostra dedicata a uno dei maestri di uno dei più importanti movimenti artistici dell’Ottocento.
Musée Marmottan Monet – Camille Pissarro, “Il primo degli impressionisti”
Prosegue fino al 2 luglio al Musée Marmottan Monet la mostra dedicata a Camille Pissarro, che Cézanne considerava come “il primo degli impressionisti”. Si tratta della prima esposizione monografica organizzata a Parigi da oltre 36 anni e raccoglie 75 delle sue opere provenienti da grandi musei di tutto il mondo e da prestigiose collezioni private, che seguono le tracce dell’artista dalla sua giovinezza, trascorsa nelle Antille Olandesi, fino alle grandi serie urbane di Parigi, Rouen e Le Havre della sua vecchiaia. Fondatore del gruppo degli impressionisti, amico fedele di Monet, maestro di Cézanne e Gauguin, ispiratore di Seurat, Pissarro è un artista di grande valore, oltre che essere un intellettuale poliglotta, attento ascoltatore delle giovani generazioni.
Curiosità – Pissarro è il primo a riconoscere la genialità di Van Gogh, al quale dà lezioni sull’utilizzo del colore tra il 1886 e il 1888.
Per info: www.marmottan.fr
- Giardini e Paesaggi
Reali o mistici, i paesaggi sono da sempre i protagonisti delle tele dei grandi artisti, francesi e non solo. Due grandi mostre per riempirsi gli occhi di colori… e inebriarsi immaginando il profumo di fiori e piante.
Musée d’Orsay – Il Paesaggio Mistico. Da Monet a Kandinsky
Prosegue fino al 25 giugno al Musée d’Orsay l’esposizione “Il Paesaggio mistico. Da Monet a Kandinsky”. Ricercare un ordine al di là delle apparenze fisiche, superare la materialità per avvicinarsi ai misteri dell’esistenza, sperimentare l’oblio di se stessi nella perfetta unità del cosmo. L’esperienza mistica ha inspirato gli artisti simbolisti della fine del XIX secolo che, reagendo al culto della scienza, hanno optato per l’emozione e il mistero. Ed ecco che il paesaggio diventa per questi artisti il luogo privilegiato per la loro ricerca, ideale per la contemplazione e per esprimere i sentimenti.
La mostra esplora il paesaggio, attraverso le opere di Gauguin, Monet, Maurice Denis, Ferdinand Hodler, Klimt, Munch, Van Gogh, tra i più noti, ma presente anche nelle pitture del Nord America come per Giorgia O’Keeffe o Emily Carr.
Curiosità – i pittori simbolisti della scuola francese sono stati influenzati dalle opere di Mallarmé e Baudelaire e nei loro quadri cercano di esprimere la spiritualità di ciò che esiste in realtà ma non è visibile all’occhio umano.
Per info: www.musee-orsay.fr
- Grand Palais – Jardins
La mostra Jardins prosegue fino al 24 luglio al Grand Palais, con opere di Fragonard, Monet, Cézanne, Klimt, Picasso e Matisse. Alcuni dei più grandi artisti hanno celebrato il giardino e trasformandolo, grazie al loro talento, da hortus conclusus a spazio di libertà, un mondo d’immaginazione. Al Grand Palais sono esposti capolavori dal Rinascimento ai giorni nostri, sei secoli di creatività intorno al giardino: pitture, sculture, fotografie, installazioni e ambientazioni sonore e olfattive per entrare in un viaggio poetico e di grande charme.
Curiosità – Il Grand Palais di Parigi è un meraviglioso palazzo con la struttura in acciaio e vetro costruita contemporaneamente al Pont Alexandre III per l’Esposizione universale del 1900. È sede di esposizioni di arte contemporanea e uno dei musei più importanti di Parigi.
Per info: www.grandpalais.fr
- Centenario
L’esposizione del centenario 2017 è dedicata a Rodin, in occasione dei cento anni dalla scomparsa dell’artista del Pensatore.
Grand Palais – Rodin. L’esposizione del centenario
Fino al 31 luglio il Grand Palais ospita un’esposizione delle più importanti opere e capolavori di Auguste Rodin (1840-1917), in occasione dei 100 anni dalla morte. Al celebrato autore del Pensatore, uno dei padri della scultura moderna, è dedicata la mostra costruita su un percorso che mette in evidenza sogni e gloria del poeta della passione, maestro incontestato e mostro sacro. Tra scandali e colpi di genio, Rodin ha rivoluzionato la creazione artistica prima di Braque, Picasso e Matisse. Tra le opere si possono ammirare Il Pensatore, Il Bacio, I Borghesi di Calais. Completa l’esposizione una carrellata di opere dei suoi posteri da Carpeaux a Richier, passando per Bourdelle, Claudel, Brancusi e Picasso, offrendo l’occasione di comprendere ancora più a fondo la potenza del suo genio.
Curiosità: la più celebre scultura in bronzo di Rodin, Il Pensatore, doveva all’inizio rappresentare Dante che medita, forse osservando i dannati, e fare parte di una porta monumentale di un museo che non fu mai inaugurato. In seguito l’opera perde la sua collocazione originaria e assume vita a sé. Un pensatore che medita sul fato e su ciò che lo aspetta nella vita.
Per info: www.grandpalais.fr
- Ritratti e dintorni
Che siano di nobili e di potenti, di umili e di poveri o di se stessi, la rappresentazione del volto umano nell’arte ha sempre qualcosa di straordinario e di affascinante. Ben due le mostre parigine dedicate al ritratto. Imperdibili entrambe!
Musée d’Orsay – Ritratti di Cézanne
Dal 13 giugno al 23 settembre al Musée d’Orsay si terrà la mostra “Ritratti di Cézanne”: una serie di grandi ritratti dell’artista, molto particolari, che ne ricostruiscono l’evoluzione stilistica e personale. Paul Cézanne dipinse quasi duecento ritratti durante la sua carriera, tra cui ventisei autoritratti e ventinove dipinti raffiguranti la moglie, Hortense Fiquet. La mostra esplora proprio le peculiarità estetiche e tematiche di Cézanne in questo particolare esercizio stilistico, analizzando specialmente il modo in cui il pittore riuscì a instaurare un particolare dialogo tra opere complementari, realizzando più versioni dello stesso soggetto. L’approccio cronologico verso le opere del Cézanne ritrattista permette di studiarne l’evoluzione, concentrandosi sulle variazioni presenti lungo un percorso artistico caratterizzato da continuità, nello stile come nel metodo. La mostra pone, inoltre, l’accento sulla questione della somiglianza e dell’identità dei modelli, così come sulla possibile influenza che questi ultimi potessero avere nelle scelte e nello sviluppo della pratica artistica del pittore. Le opere in mostra, provenienti da collezioni private e da prestigiosi musei di tutto il mondo, spaziano dall’eccezionale ritratto dello zio Dominique (risalente agli anni Sessanta dell’800), fino alle ultime rappresentazioni di Vallier, il giardiniere di Cézanne a Aix-en-Provence, realizzate poco prima della morte dell’artista, nel 1906.
Tra gli artisti del XIX secolo, Cézanne è comunemente considerato uno dei nomi che ha maggiormente ispirato le generazioni successive. Il suo modo unico di costruire le forme a partire dal colore e il suo approccio analitico nei confronti della natura hanno influenzato i cubisti, i fauves e le avanguardie successive. Gli stessi Matisse e Picasso si riferivano a Cézanne come “il nostro padre comune”.
Tra tutte le sue opere, i ritratti sono indubbiamente i lavori che ci pongono di fronte all’aspetto più personale, e quindi più umano, della sua carriera artistica.
Curiosità: i capolavori del pittore di Aix-en-Provence sono tra i più quotati all’asta. Una delle cinque versioni dei suoi “Giocatori di carte” (dipinti nel 1893) risulta essere attualmente l’opera d’arte più pagata al mondo: è stata acquisita nel 2012 dalla famiglia reale del Qatar per circa 250 milioni di dollari.
Per info www.musee-orsay.fr
- Musée du Luxembourg – “Rubens, ritratti di principi da Carlo V a Luigi XIII, Maria de Medici”
Dal 4 ottobre al 15 gennaio 2018 il Musée du Luxembourg ospita un’importante mostra sul Rubens ritrattista di corte, attività ancora poco conosciuta al grande pubblico ma essenziale nella sua carriera. Genio poliedrico, dapprima pittore dei grandi soggetti storici e mano eccellente nel campo della ritrattistica, Rubens visitò le più prestigiose corti d’Europa. Molto apprezzato per la sua erudizione, ebbe anche un importante ruolo diplomatico e godette di una posizione sociale senza pari tra gli artisti del suo tempo. La mostra conduce il visitatore nel cuore degli intrighi diplomatici di quel tempo, partendo dai ritratti di Maria de’ Medici, Luigi XIII e Filippo IV di Spagna dipinti da Rubens e da alcuni famosi contemporanei nel XVII secolo (Pourbus, Champaigne, Velázquez, Van Dyck …)
Curiosità: proprio grazie alle numerose missioni diplomatiche cui prese parte, Rubens fu nominato Cavaliere e ricevette la laurea ad honorem dall’Università di Cambridge grazie alla sua attività in favore della pace tra Inghilterra e Spagna, siglata nel 1630.
Per info: www.museeduluxembourg.fr
- Influssi e influenze
Polinesia o Africa? Se è facile associare Paul Gauguin alla prima, meno scontato attribuire delle influenze africane a Picasso. Eppure ci sono. Due mostre che ripercorrono i lavori di questi due fenomenali artisti…
Grand Palais – Gauguin, l’alchimiste
Dall’11 ottobre 2017 al 22 gennaio 2018 al Grand Palais è di scena “Gauguin, l’alchimiste”, una grande mostra che ricostruisce il percorso dell’artista e la sua capacità di esplorare le arti più disparate: pittura, disegno, incisione, scultura, ceramica…
Paul Gauguin (1848-1903) è uno dei maggiori pittori francesi del XIX secolo e uno dei più importanti precursori dell’arte moderna. I capolavori raccolti in questa mostra sottolineano il lavoro dell’artista sulla materia, così come il suo processo creativo (Gauguin costruirà la sua arte sulla ripetizione di temi e motivi ricorrenti).
Curiosità: gli studiosi tedeschi Hans Kaufmann e Rita Wildegans, nel loro libro “Van Goghs Ohr, Paul Gauguin und der Pakt des Schweigens” (L’orecchio di Van Gogh, Paul Gauguin e il patto del silenzio) sostengono che fu Gauguin a tagliare l’orecchio di Van Gogh con un fendente della sua spada a seguito di un banale litigio. A seguito di un “patto del silenzio” con l’amico e collega, secondo questa tesi, Van Gogh non svelò mai la verità.
Per info www.grandpalais.fr
Fino al 23 luglio il Museo del Quai Branly ospita “Picasso primitivo”, un’esplorazione dei legami fra Picasso e le arti dell’Africa. «L’arte nera? Non la conosco.» Usa il tono della provocazione il pittore, scultore e disegnatore andaluso quando nega qualsiasi relazione con l’arte extraeuropea. Invece, come si vede dalla sua collezione personale, le arti che provengono da Africa, Oceania, Americhe e Asia l’hanno sempre accompagnato nei suoi diversi atelier. Lo dimostrano i documenti, le lettere, gli oggetti e le fotografie riuniti nella prima parte dell’esposizione tracciando, secondo un percorso cronologico, gli interessi e la curiosità dell’artista nei confronti del mondo non occidentale. Nella seconda parte dell’esposizione, più concettuale, Picasso primitivo mette in relazione le sue opere con quelle di artisti non occidentali, puntando più sull’antropologia dell’arte che sull’estetica. Il faccia a faccia che ne risulta si basa su domande simili, alle quali gli artisti hanno risposto con l’arte (il problema della nudità, della sessualità, degli impulsi e delle perdite) attraverso soluzioni parallele (come la destrutturazione dei corpi, per esempio).
Curiosità: Il nome completo di Pablo Picasso è Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Mártir Patricio Clito Ruiz y Picasso.
Per info www.quaibranly.fr
- Moda e Stile
La moda è arte? Sì, se la disegnano i grandi stilisti e la indossano le icone. È il caso di Dalida, alla quale è dedicata l’esposizione dei suoi abiti di scena e di tutti i giorni. Attesissima, poi, l’apertura del museo dedicato a Yves Saint Laurent, nel mese di ottobre.
Museo Galliera – Dalida, guardaroba da città e da palcoscenico
Dal 29 aprile al 13 agosto al Museo Galliera, il museo della moda di Parigi, una mostra-evento dedicata all’icona Dalida, a trent’anni dalla morte: gli abiti di culto che ha indossato, dai Carven anni ’50 al tubino rosso fuoco di Jean Dessès, sobria e chic in Azzaro, primi anni Sessanta quando vestiva Balmain, in paillette e versione disco per Michel Fresnay, classica e intramontabile secondo Saint Laurent. Il suo fisico da modella e il portamento glamour ne fanno un’icona della moda. Dalida amava la moda e gli stilisti ed era appassionatamente ricambiata. Vestita dai più famosi, nella quotidianità e sul palcoscenico, che si trattasse di alta moda o di prêt-à-porter, Dalida era sempre perfettamente a proprio agio, di un’eleganza naturale, unica e irripetibile.
Curiosità: cosa hanno in comune Edith Piaf e Dalida? Lo strabismo. Infatti, come la grande interprete di “La vie en Rose” e di “Je ne regrette rien”, Dalida da bambina, a causa di un’infezione agli occhi perse momentaneamente la vista e fu obbligata a portare per molto tempo una benda. Questa malattia provocò un leggero strabismo che la rese però ancor più affascinante e unica.
Per info www.palaisgalliera.paris.fr
- Paris Musée Yves Saint Laurent
Il prossimo autunno (la data indicata è il 3 ottobre) aprirà il museo dedicato alla vita e ai quarant’anni di creazioni di Yves Saint Laurent: avrà sede presso il palazzo di Avenue Marceau, storica sede dell’atelier in cui lo stilista ha dato vita alle sue creazioni dal 1974 al 2002, divenuto dal 2004 il quartier generale della Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent. La ristrutturazione dell’edificio è stata affidata alla scenografa Nathalie Crinière e al designer di interni Jacques Grange.
Il Paris Musée Yves Saint Laurent è il primo museo di questa portata dedicato al lavoro di uno dei più grandi stilisti del XX secolo che aprirà nella capitale della moda. Al pubblico saranno presentati una cinquantina di modelli accompagnati da accessori, schizzi, fotografie e video. Si potranno visitare gli antichi saloni e, in particolare, lo storico studio di Yves Saint Laurent, in un percorso che permetterà al pubblico di immergersi letteralmente nel processo creativo del grande stilista.
L’inaugurazione del Paris Musée Yves Saint Laurent coincide con quella del Musée Yves Saint Laurent di Marrakech: due musei consacrati a un mito della moda, con un patrimonio unico e una collezione senza precedenti.
Curiosità: il patrimonio di YSL conta oltre cinquemila abiti di alta moda, quindicimila accessori e decine di migliaia di schizzi, fotografie, articoli e documenti che testimoniano il suo genio: da vero pioniere, Yves Saint Laurent è infatti l’unico designer della sua generazione ad aver archiviato tutto il materiale del suo lavoro, dalla creazione della sua casa di moda nel 1961 fino al termine della sua carriera.
Per info: www.fondation-pb-ysl.net/en/Musee-YSL-Paris-826.html