Nordio “Non ci sono magistrati sgraditi, ma l’imparzialità è un dovere”

Nordio “Non ci sono magistrati sgraditi, ma l’imparzialità è un dovere”

Nordio “Non ci sono magistrati sgraditi, ma l’imparzialità è un dovere”

ROMA (ITALPRESS) – La separazione delle carriere “esiste in tutti i Paesi democratici che hanno introdotto, come noi, il codice accusatorio. Inglesi e americani ci ridono dietro quando diciamo che è un attentato all’indipendenza del giudice”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio in un’intervista al Corriere della Sera.
“Il presidente Mattarella si è più volte espresso sui limiti del cosiddetto protagonismo dei giudici. La partecipazione deve essere contenuta in quei limiti. Io mi riconosco in pieno nelle sue sagge parole”, sottolinea Nordio, per il quale il magistrato è libero di manifestare “ma vincolato dall’imparzialità che deve manifestare al cittadino. Se un giudice definisce pericoloso il presidente del Consiglio, la credibilità sua, e di chi lo difende, cade a zero”.
“Io continuo a predicare e ad auspicare un dialogo franco e fruttuoso con la magistratura di cui mi sento ancora di fare parte – prosegue il Guardasigilli -. Non esistono magistrati sgraditi. Come spero non esistano, per i magistrati, politici sgraditi”.
Riguardo all’autonomia differenziata, Nordio risponde così a chi ritiene che sia stata un’ingerenza sui giudici dire che il referendum non si farà, dopo la pronuncia della Consulta: “Il contrario. Io ho detto, e lo ripeto, che prima di tutto occorre leggere la motivazione della sentenza, e che a spanne, leggendo il riassunto del dispositivo, è presumibile che i quesiti siano in gran parte superati. E comunque l’ultima parola spetterà alla Cassazione e alla stessa Corte costituzionale”.
Quanto a Elon Musk che ha parlato di «autocrazia dei giudici», il ministro della Giustizia afferma: “Per il momento è un privato cittadino che si è espresso come gli è sembrato. Anche molti nostri politici si espressero in modo severo contro la Corte Suprema americana. Se e quando avrà incarichi istituzionali, deciderà se sia più utile adeguare il linguaggio al suo nuovo ruolo”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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