Mostra “IL MIO PIANETA DALLO SPAZIO – FRAGILITÀ E BELLEZZA”
Mostra “IL MIO PIANETA DALLO SPAZIO – FRAGILITÀ E BELLEZZA”
Un viaggio nei luoghi più belli e remoti della Terra
attraverso immagini satellitari.
(9 maggio 2015 – 10 gennaio 2016)
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Via San Vittore 21, Milano
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ospita, fino a domenica 10 gennaio 2016, la mostra “Il mio Pianeta dallo Spazio-Fragilità e Bellezza”, progetto espositivo promosso e organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea e la Commissione Europea,
All’inaugurazione erano presenti: l’astronauta Luca Parmitano, Volker Liebig Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra di ESA, Simonetta Cheli di ESA, Roberto Battiston Presidente ASI, Viviana Panaccia curatrice della mostra e Fiorenzo Galli Direttore Generale del Museo.
Nel suo intervento, Volker Liebig spiega come la mostra si focalizzi su agricoltura, foreste e territorio essendo i temi della sicurezza alimentare e dell’agricoltura gli argomenti principali di EXPO 2015. Ogni immagine ha una sua bellezza, ma oltre a questo è anche in grado di trasmetterci tantissime informazioni. E’ una mostra pensata per i giovani, per indurli a importanti considerazioni sul nostro pianeta.
Per Roberto Battiston guardare “lo spazio” è vedere le cose da un altro punto di vista: guardare il nostro pianeta dal di fuori è come guardare una sfera bellissima ma fragile. Le esperienze degli astronauti sono molto intense, perché riescono a percepire questa sensazione e in più capiscono cosa significa vivere con risorse limitate.
Simonetta che li ha spiegato che la mostra ha come fine quello di far riflettere sull’importanza delle missioni spaziali, soprattutto per la quantità e qualità di informazioni che ci vengono trasmesse durante le osservazioni.
Luca Parmitano, Maggiore pilota dell’Aeronautica militare è un astronauta dell’ESA e ha volato con la prima missione di lunga durata dell’ASI. Ha percorso insieme ai presenti tutta l’esposizione, rispondendo a varie domande.
La mostra ci permette di vedere immagini di rara bellezza che contrastano con la realtà, che testimoniano e ci invitano a riflettere sulla fragilità del nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico a livello globale, e su come i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti.
Gli occhi dei satelliti ci inviano immagini della Terra in cambiamento: ghiacciai che si sciolgono, oceani che siinnalzano, foreste pluviali minacciate dalla deforestazione, inaridimento delle terre coltivate e l’incontrollato sviluppo delle megalopoli. Sono immagini che evidenziano l’importanza dei satelliti come strumento per la gestione delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente.
L’esposizione è divisa in quattro aree tematiche: ghiacci e acqua, foreste, agricoltura e città.
Affascinanti oggetti originali e inediti, esperienze interattive, storie e tecnologie relative all’esplorazione del cosmo, approfondimenti e curiosità affiancano l’unico frammento di roccia lunare presente in Italia, raccolto nel 1972 dalla missione Apollo 17.
Maria Rosa Sirotti