Le sculture di Pietro Consagra
[dropcap]D[/dropcap]opo la mostra di Aldo Mondino, Tappeti e Quadrettature del 2015, la Galleria Tega di Milano, ospita la mostra personale dell’artista Pietro Consagra, Siciliano di nascita (Mazara del Vallo 1920 – Milano 2005), ma romano e poi milanese d’adozione, (dal 15 marzo al 28 aprile 2016).
In visione circa trenta opere di medie dimensioni che datano dalla seconda metà degli Anni Cinquanta fino alla fine degli Anni Sessanta, modelli di realizzazioni più imponenti dei Colloqui frontali e dei monocromi Ferri trasparenti o sculture a carattere minimale, come gli Inventari, che transitano sulle pareti come in uno spazio infinito, in un non luogo.
La prima esposizione dell’artista risale al 1947 a Roma alla Galleria d’Arte Moderna Mola, “Mostra di disegni e di plastici dello scultore Pietro Consagra: Lo scultore raggiunge un’autonomia espressiva astratta e superato i presupposti del costruttivismo storico, introducendo nella scultura, come basilare, il fattore ambientale di una visione frontale (…).
In seguito negli Anni Cinquanta, esprime nel lavori “Colloqui” in legno bruciato ed in bronzo, (Colloquio notturno, del 1957) scultura realizzata in 5 pezzi unici, in bronzo e fusione a terra; (Colloquio pomeridiano, del 1958) scultura realizzata in 6 pezzi unici, bronzo, fusione a terra delle singole parti e saldatura, ed altri lavori. Le opere furono esposte nella XXVI, nella XXVII, nella XXVIII e nella XXX Biennale di Venezia del 1952, del 1954, del 1956 e del 1960 anno in cui Consagra vinse il premio internazionale della scultura. Ma anche alla Biennale di San Paolo del Brasile nel 1955 e 1959, oltre che a Documenta a Kassel, nel 1959 e nel 1964.
In questo periodo il centro dell’arte si sposta da Parigi a New York e si afferma la Pop Art, Consagra vive un’altra significativa svolta nei suoi bifrontali Piani Sospesi e nei Giardini, del 1964-65, come pure nelle sculture girevoli Ferri trasparenti, del 1965-66, opere monocrome, bianche, rosa, violette, blu, carminio, lilla. Tra i tanti materiali, Consagra aveva anche utilizzato l’acciaio in Colloqui del 1961 e del 1962.
All’inizio del 1968, nelle nuove Sottilissime possibili in acciaio inox, l’artista sperimenta lo spessore minimo nella scultura, portando la sua superficie a due decimi di millimetro ed ad una stupefacente trasparenza. Seguiranno altri lavori come La città frontale del 1968, gli Edifici frontali furono esposti per la prima volta alla Galleria dell’Ariete di Milano, nel mese di marzo 1969.
Continua la fase di sperimentazione, nel 1972 l’artista presenta Trama alla Biennale di Venezia, poi Pietre matte di San Vito, 1972 e in opere marmoree a grande scala, destinate alle città come le Muraglie (1976-77) o le Porte del Cremlino, 1984-1990 presentate all’Ermitage di San Pietroburgo nel 1991. Nel 1996 viene allestita a Milano, Palazzo di Brera, Sala Napoleonica, la mostra: “Pietro Consagra. Scultura e Architettura”, l’artista installa una grande Porta all’entrata del Palazzo di Brera ed espone nuovi Edifici e Facciate di Ghibli città frontale, 1995. Alle soglie del 2000, cinque anni prima della sua morte, l’artista inizia una nuova serie scultorea che trova la sua massima espressione nella monumentale Doppia bifrontale di quattro metri per sei collocata davanti al Parlamento Europeo di Strasburgo, con le due bianche immagini congiunte di fianco.
La rassegna, a cura di Marco Meneguzzo, accompagna la mostra un bel catalogo a cura di Eleonora e Francesca Tega, testi di Marco Meneguzzo e Gabriella di Milia. Le fotografie di Paolo Vandrasch. In copertina: Ferro Trasparente Bianco 1, del 1966, ferro dipinto, lastre tagliate, curvate, saldate e dipinte. Alla pagina 2 – una foto di Pietro Consagra nel suo studio di Roma durante la lavorazione di Trama.
[information]Orari: da lunedì a sabato dalle ore 10 alle ore 13 – dalle ore 15 alle ore 19.[/information]
[information]Sede: Tega – Arte Moderna e Contemporanea – Via Senato,20 – Milano. Tel. 02 76006473 – www.galleriatega.it[/information]
Giuseppe Lippoli