Alla Biennale di Venezia va in scena In Therapy, il Padiglione dei Paesi Nordici
[dropcap]L[/dropcap]a Biennale di Venezia pone i paesi nordici: Finlandia, Norvegia e Svezia al centro dell‘attenzione e ‘in terapia’, dando una visione psicanalitica a ciò che viene normalmente percepito come architettura scandinava contemporanea.
L’architettura – che non inizia mai da una tabularasa – si basa sull’esistente e sul futuro. In Therapy presenterà alla Biennale di Venezia e proporrà tre semplici domande: Cosa è stato fatto? Cosa viene fatto adesso? E: Cosa ci aspetta?
“La mostra mette faccia a faccia Finlandia, Norvegia e Svezia – tre paesi con storie, culture e atteggiamenti diversi di fronte al design – nello spazio ristretto dei giardini (l’ubicazione del Padiglione dei Paesi Nordici a Venezia), affrontando percezioni epreconcetti dell’architettura scandinava tramite l’analisi quanto più diretta possibile della sua manifestazione concreta”, afferma David Basulto, che ha curato l’installazione insieme a James Taylor-Foster,
aiuto-curatore.
In totale, sono state ricevute 500 proposte durante il periodo indicato dal bando di concorso, tra la fine del 2015 e l’inizio di quest’anno. Una prima selezione ha interessato circa trecento di tali proposte, in modo da realizzare una panoramica contemporanea dell’architettura scandinava, formando la parte centrale dello show. Alla fine, ne sono state scelte nove da presentare in dettaglio.
“Come ‘outsider’, siamo in una posizione da cui osservare e apprezzare le proposte presentate per la loro singolarità come pure per le loro connessioni storiche, contestuali e comunitarie”, sostiene Basulto.
“Riteniamo che si tratti di una raccolta incredibilmente solida di progetti indicativi dell’ampiezza, della profondità e delle sfide ricche di sfumature che gli architetti scandinavi (e, per estensione, l’architettura in Finlandia, Norvegia e Svezia) stanno affrontando attualmente.”
Per Basulto, tutti i progetti selezionati incarnano uno ‘spirito scandinavo’. “Proprio come il Padiglione dei Paesi Nordici di Sverre Fehn è una cristallizzazione dell’architettura scandinava (grazie ad un’articolazione precisa e fluida di struttura, luce e natura), i nove progetti che abbiamo scelto come particolarmente rappresentativi della scena contemporanea presentano una dignità e una complessità simili – mamantenendo distinte le singole identità.”
Tutti i progetti alla ribalta verranno presentati in modo che i visitatori possano comodamente e liberamente esplorare una “istantanea fisica” degli ultimi nove anni (2008–2016) dell’architettura scandinava contemporanea. La panoramica verrà inoltre affiancata da una raccolta di riflessioni filmate, che mostreranno le connessioni e i conflitti tra l’architettura e la società scandinava in senso generale.
Nove dei 300 progetti selezionati – tre all’interno di ciascuna categoria – sono stati scelti per essere esaminati in profondità.
Categoria: Fondamentale
Un’architettura che si occupa dei bisogni di base, racchiudendo (ma non limitandosi a) strutture protettive, sanitarie e didattiche. Avendo selezionato e perfezionato queste tipologie di base, i progetti in questa categoria sono il fondamento della società scandinava e fungono spesso da esempi per altre nazioni.
• Alloggi di Puukuokka / OOPEAA Office for Peripheral Architecture (Jyväskylä, Finlandia)
• Prigione di Halden / HLM Arkitektur + Erik Møller Architects (Halden, Norvegia)
• Centro diurno di Råå / Dorte Mandrup (Kustgaten, Svezia)
Categoria: Appartenenza
Un’architettura che mette in pratica i programmi pubblici e crea spazi pubblici comunitari: i luoghi in cui i singoli individui diventano cittadini e si relazionano l’uno con l’altro. Ciò include (ma non è limitato a) spazi di culto, strutture civiche (istituzionali, culturali e ricreative), luoghi di lavoro (uffici e negozi) e progetti infrastrutturali.
• Biblioteca cittadina di Seinäjoki / JKMM Architects (Seinäjoki, Finlandia)
• Kilden / ALA Architects (Kristiansand, Norvegia)
• Nuovo crematorio / Johan Celsing Architects (Stoccolma, Svezia)
Categoria: Riconoscimento
Un’architettura che riconosce e riflette su determinati processi nella società scandinava e sui suoi valori. Incarnando una nazione altamente sviluppata, i progetti che rientrano in questa categoria si posizionano in modo riflessivo di fronte alla società e ne evidenziano i valori latenti (inclusi – ma non solo -monumenti, memoriali e progetti rivolti al panorama naturale).
• Centro della natura finlandese / Lahdelma & Mahlamäki
Architects (Haltia, Finlandia)
•Percorso turistico nazionale, Trollstigen / Reiulf
Ramstad Architects (Trollstigen, Norvegia)
• Tree Hotel / Tham & Videgård (Harads, Svezia)
Informazioni sulla Mostra
La partecipazione scandinava alla 15 Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia è frutto di una collaborazione tra il Museo dell’architettura finlandese di Helsinki, il Dipartimento dell’architettura del Museo Nazionale di Oslo e l’ArkDes (il Centro svedese per l’architettura e il design) di Stoccolma.
In Therapy è collegato al tema di Alejandro Aravena scelto per la Biennale Architettura 2016, “Reporting From the Front”, concentrandosi sulla sfide specifiche affrontate nella regione scandinava. Le nazioni scandinave – Finlandia, Norvegia e Svezia – hanno raggiunto un punto fondamentale nelle loro identità architettoniche, collettive eindividuali. Gli “antenati” dello stile scandinavo universale hanno fornito solide fondamenta, su cui architetti e designer hanno prosperato e da cui, al contempo, sono stati limitati. In questo modo, la mostra nel Padiglione dei Paesi Nordici offrirà un’opportunità per discutere, argomentare, dibattere e confrontarsi su ciò che davvero è l’architettura scandinava e, quel che più importante, su ciò che potrebbe essere negli anni a venire.
Lo slancio iniziale per la classificazione dei progetti alla ribalta è imperniato su un’interpretazione della struttura della Gerarchia dei bisogni di Abraham Maslow, una teoria del 1954 che propone ‘bisogni’ motivazionali di base e complessi che rappresentano il progresso dell’individuo. Maslow ha descritto il vertice della sua gerarchia, rappresentata da una piramide, come una ‘autorealizzazione’ (cioè la realizzazione del potenziale completo del singolo), raggiungibile soltanto dopo che tutti i ‘bisogni’ primari che stanno alla base sono stati soddisfatti; in altre parole, ciascuna fase è essenziale alla successiva.
Secondo il parere di David Basulto, “sebbene possa superficialmente sembrare che Finlandia, Norvegiae Svezia siano al ‘vertice della piramide’, ciascuno di questi paesi, comunque, affronta sfide difficili e distinte.
La mostra svelerà l’affascinante discrepanza rispetto al tradizionale punto di vista mondiale sui paesi scandinavi, considerati come nazioni altamente sviluppate e socialmente progressive, e tenterà inoltre di mostrare le enormi sfide che tali paesi affrontano, con l’architettura – come prassi spaziale, sociale e culturale – al suo epicentro.”
Per vedere tutti i progetti: intherapy.arkdes.se
#InTherapy
#BiennaleArchitettura2016
Curatore: David Basulto
Curatore aggiunto: James Taylor-Foster
Commissari: ArkDes (Swedish Centre for Architecture and Design), Stockholm; Museum of Finnish Architecture, Helsinki; National Museum’s Department of Architecture, Oslo
Gestione del projetto: Karin Åberg Waern
Consiglieri di projetto: Juulia Kauste, Eva Madshus
Exhibition Design: Marge Arkitekter
Tecnica di produzione: Eckerud True Quality
Graphic Design: MPVK e Lisa Olausson
Typographer: Thomas Hirter
Modifica secondario: Crystal Bennes
Communicazione: Sandra Nolgren, Ilona Hildén, Eva Amine Wold Engeset