Confartigianato “Togliere ostacoli alla libertà d’impresa”
ROMA (ITALPRESS) – “Tante trasformazioni hanno accompagnato, nei secoli, il divenire d’Italia. La sua struttura economica, la nascita delle città, sino ai fenomeni contemporanei degli addensamenti metropolitani e dell’industria manifatturiera di massa. Ma c’è una costante nella nostra storia. In tutti questi passaggi, un fenomeno non è mai venuto meno. Dai tempi delle corporazioni medievali sino a oggi: quello dell’artigianato. Potremmo dire che nel DNA delle abilità e dei saperi degli artigiani risiede tanta parte della storia d’Italia, di cui costituisce, tuttora, un motore di sviluppo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’Assemblea 2024 di Confartigianato, sottolineando come “nessuno può considerarle una parte residuale dell’economia. L’artigianato occupa un ruolo cruciale per le comunità. Le aiuta a funzionare meglio, difende i territori, offre prospettive di libertà e creatività ai giovani. Essere artigiani non è un lavoro qualunque. Bene fa Confartigianato a essere impegnata sul terreno di favorire il ‘fare impresà, di offrire percorsi formativi, di avviare iniziative come il progetto ‘Scuola e mestierì in Etiopia. L’aumento degli artigiani fra gli immigrati è un segnale positivo. Aiuta ad arricchire e a tenere in vita competenze e mestieri che possono riattivare circuiti a rischio di interruzione. Sviluppa talenti, innova prodotti e mercati”, ha osservato.
Il capo dello Stato ha evidenziato poi che “gli interlocutori sociali, i corpi intermedi, accanto a una attività di rappresentanza di interessi, esprimono una preziosa funzione di attore sociale. Il dialogo che intrattenete con le istituzioni, con i territori, rappresenta humus fecondo per la democrazia del nostro Paese, proponendo un canale di partecipazione più che mai necessario in un’epoca di smarrimento. Le difficoltà del presente occupano gran parte delle nostre attenzioni, e delle nostre preoccupazioni. Ci sono ragioni robuste – ha proseguito Mattarella -, a partire dalle guerre che si sono ripresentate nel nostro Continente e nel nostro Mediterraneo e dai loro effetti inevitabilmente drammatici. Ci sono sfide che riguardano le scelte concrete e auspico che il confronto tra istituzioni e parti sociali, tra i vari livelli delle istituzioni e i corpi intermedi, sia sempre aperto e costruttivo. Così come il dialogo da parte vostra con le organizzazioni sindacali. Il confronto tra imprese e organizzazioni dei lavoratori è essenziale per rendere fertile il terreno e costruire un benessere più condiviso”.
Nel corso dell’Assemblea 2024 di Confartigianato, che ha visto la presenza, tra gli altri, del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e della ministra per l’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è stato presentato il Rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato dal quale emerge come la pressione fiscale nel 2024 fa registrare 36,6 miliardi di maggiore tassazione su cittadini e imprese italiani rispetto all’Eurozona, pari a 620 euro pro capite in più. Al peso del fisco si aggiunge la batosta del caro-bollette: nel biennio 2022-2023 le piccole imprese italiane hanno pagato l’energia elettrica 11,8 miliardi in più rispetto alla media dei Paesi dell’Unione economica e monetaria.
Ma non solo. Anche “il conflitto russo-ucraino – ha affermato il presidente di Confartigianato, Marco Granelli – ha fatto perdere 13,4 miliardi di esportazioni verso questi due Paesi, con un maggiore costo per l’acquisto di energia dall’estero pari a 78,9 miliardi di euro. L’aumento dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione ha comportato nell’ultimo biennio 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari per le imprese e un calo dei prestiti che a settembre è del 2,4%. Tutto ciò rende il futuro sempre più incerto ed accresce le preoccupazioni, sia per il presente, sia per quello che potremmo lasciare alle prossime generazioni. C’è la necessità della rilettura, dopo quarant’anni, della Legge quadro per l’artigianato, ormai inadeguata e superata rispetto ad un settore che vive una forte evoluzione. C’è ancora molto da fare per creare un ambiente che favorisca la spinta imprenditoriale: burocrazia, fisco, difficoltà di accesso al credito, costi dell’energia, condizioni delle infrastrutture diventano barriere che scoraggiano le migliori volontà di mettersi in proprio. Noi – assicura Granelli -, nel nostro ruolo di corpo intermedio, continuiamo a lavorare insieme al Governo per trovare soluzioni e strumenti per togliere gli ostacoli alla libertà di impresa ed affrontare al meglio le sfide della nuova complessità e delle nuove transizioni. E vogliamo farlo portando avanti un’azione volta alla tutela delle nostre imprese, ma sempre nel quadro dell’interesse generale”.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).