Via libera al decreto Coesione, Fitto “Obiettivo mettere in moto 74 mld”

Via libera al decreto Coesione, Fitto “Obiettivo mettere in moto 74 mld”

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione.
“Abbiamo voluto creare le condizioni per avviare una riforma importante. Nella programmazione 2021-2027 gli impegni e le spese sono quasi pari a zero quindi l’obiettivo è rimettere in moto in modo concreto, coerente e concordato con gli altri programmi risorse con importo pari a 43 miliardi euro di risorse europee a cui si aggiungono risorse di cofinanziamento nazionali e regionali per un importo complessivo di 74 miliardi da spendere nella programmazione 2021-2027 da utilizzare per le prime due annualità, pari al 20% di ognuno singoli programmi, entro il 31 dicembre 2025”, ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di Coesione e il Pnrr, in conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio dei ministri.
“Abbiamo finanziato per 1,2 miliardi la bonifica e il recupero dell’area di Bagnoli a Napoli – ha spiegato -. E’ un finanziamento rilevantissimo che ha una valenza non solamente ambientale ma anche e soprattutto sociale, economica e di prospettiva in quel territorio, che rappresenta un segnale molto importante, che mette in moto la quota del Fondo di sviluppo e coesione assegnata a quel territorio e che consentirà, anche in sinergia con tutti i componenti della cabina di regia, di poter avviare questi interventi”.
Il provvedimento è volto a realizzare la riforma della politica di coesione che è stata inserita nell’ambito della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) al fine di conferire unitarietà strategica e visione comune alle principali leve di sviluppo e coesione e di accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027, mirati a ridurre i divari territoriali, in particolare nei settori delle risorse idriche, delle infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente, dei rifiuti, dei trasporti e della mobilità sostenibile, dell’energia, del sostegno allo sviluppo e all’attrattività delle imprese, anche per le transizioni digitale e verde.
I programmi di investimento interessati – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm – sono finanziati da 42 miliardi di euro di risorse europee e 32 miliardi di euro di risorse nazionali per il solo ciclo di programmazione 2021-2027, dunque 74 miliardi di euro di investimenti destinati a ridurre i divari territoriali.
Con la riforma, si assicura il coordinamento tra gli interventi dalla politica di coesione attuati a livello regionale e quelli attuati a livello nazionale, promuovendo la complementarietà e la sinergia tra gli interventi della politica di coesione europea e gli investimenti previsti dagli Accordi per la coesione e dal PNRR.
Si introduce il bonus giovani, che consiste nell’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro – nel limite massimo di 500 euro mensili – per 2 anni, per l’assunzione di giovani con età inferiore a 35 anni, donne e, nelle Regioni della Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno, anche degli over 35 disoccupati da almeno ventiquattro mesi.
Il decreto prevede inoltre un bonus donne in favore delle lavoratrici svantaggiate, con l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un massimo di 24 mesi – nel limite massimo di 650 euro su base mensile – per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato. Il bonus si applica alle donne di qualsiasi età, con un trattamento di maggior favore per le donne residenti nel Mezzogiorno.
Con il bonus ZES, il provvedimento sostiene lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100% per un periodo massimo di 24 mesi nel limite di 650 per ciascuno lavoratore assunto, per i datori di lavoro di aziende fino a 15 dipendenti.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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