Le Colline Vitate del Soave entrano nell’Associazione PRIS
La neonata Associazione dei Paesaggi rurali di interesse storico punta alla salvaguardia del patrimonio agricolo paesaggistico quale volano di sviluppo locale sostenibile
Le Colline Vitate del Soave entrano a far parte dell’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico, PRIS, ufficialmente costituitasi nei giorni scorsi ad Arezzo. La neo nata Associazione si prefigge lo scopo di contrastare il fenomeno dell’abbandono dell’agricoltura tradizionale salvaguardando il patrimonio agricolo paesaggistico ed alimentare quale volano di sviluppo locale sostenibile.
«Il paesaggio del Soave, caratterizzato dalle sue inconfondibili colline vitate – evidenzia Sandro Gini, presidente del Consorzio di Tutela – è stato tra i primi in Italia a fare il suo ingresso nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico. Per tale ragione siamo ben lieti oggi di esser parte attiva della Associazione PRIS, che si propone come nuovo interlocutore in ambito nazionale per dare ulteriore voce a quell’agricoltura che, oltre a rappresentare un lavoro per migliaia di famiglie, è anche strumento principe per la conservazione e il mantenimento del paesaggio».
Il Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico introduce di fatto un radicale cambiamento di visione che pone l’uomo al centro del contesto agricolo, non più come soggetto che turba l’ecosistema esistente con una forma di agricoltura intensiva ma, al contrario, come artefice principale nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione del paesaggio.
Quale naturale prosecuzione di questo percorso è stato il successivo ingresso delle Colline Vitate del Soave tra i Sistemi di patrimonio agricolo di importanza mondiale, Globally important agricutural heritage system GIAHS), il programma avviato dalla FAO nel 2002 e sottoscritto dall’Italia nel 2016, con l’obbiettivo di individuare e valorizzare i territori ricchi di biodiversità dove l’agricoltura sostenibile produce tipicità che raccontano il saper fare italiano.
Dalle Colline Vitate del Soave (VR) agli Oliveti terrazzati di Vallecorsa (FR), dal paesaggio della Bonifica Leopoldina in Valdichiana (AR) ai limoneti di Amalfi (SA), dalle Colline di Conegliano Valdobbiadene paesaggio del Prosecco Superiore (TV) al Paesaggio Agrario della Piana degli Oliveti Monumentali di Puglia (BR), dalle Terre di Gresta (TN) al Paesaggio policolturale del Mandrolisai i vigneti di Atzara e Sorgono (NU), dal Paesaggio della bonifica romana e dei campi allagati della piana di Rieti (RI) fino ai muretti a secco che contraddistinguono le coltivazioni tradizionali sull’Isola di Pantelleria (TP), passando per la Fascia olivata tra Assisi e Spoleto (PG) e il paesaggio policolturale di Trequanda (SI): 25 dei 27 paesaggi rurali storici iscritti al Registro Nazionale si costituiscono ufficialmente in Associazione.
L’iniziativa arriva a seguito del primo Congresso dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico tenutosi a Firenze nell’autunno del 2021 e della firma del Protocollo di Intesa firmato a Roma, presso il MIPAAF, a luglio 2022 tra tutti gli enti rappresentanti dei singoli territori. Alla guida dell’Associazione in qualità di presidente Patrizia Lusi in rappresentanza del Paesaggio agrario di olivastri storici del Feudo di Belvedere, in Puglia. Nel direttivo, insieme a Lusi, dieci membri del Coordinamento Nazionale individuati ad assicurare un’equa rappresentatività geografica e di “genere”. Il funzionamento del nuovo ente del terzo settore sarà garantito da una Segreteria dedicata afferente alla Cattedra UNESCO “Paesaggi del patrimonio agricolo” diretta dal Prof. Mauro Agnoletti in qualità di Chairholder.
In termini di mission, l’Associazione PRIS darà voce a quell’agricoltura espressione delle nostre radici culturali intrinsecamente legate al territorio e all’opera dell’uomo in una prospettiva di tradizione che può guidare una transizione locale e globale, sostenibile a livello ambientale, economico e sociale. Un nuovo organismo che si porrà, pertanto, come interlocutore istituzionale a livello regionale e nazionale auspicando nonché rivendicando il mantenimento, la tutela e la promozione del patrimonio agricolo di tipo tradizionale partendo dal riconoscimento dell’opera dei custodi così come protagonisti dei territori: gli agricoltori.
I 25 paesaggi storici rappresentano altrettanti esempi di agricoltura sostenibile a testimoniare l’interrelazione armonica tra uomo e natura basata sulla reciprocità capace di farsi motore di sviluppo dell’economia locale. Numerosi i prossimi appuntamenti che vedranno protagonista la neo-costituita Associazione tra cui un evento pubblico di livello nazionale da organizzarsi ad Amalfi entro l’anno.
Il Consorzio Tutela Vini del Soave nasce nel 1970 e rappresenta al suo interno aziende vinicole, viticoltori, imbottigliatori e cooperative.
La denominazione – riconosciuta con Regio decreto nel 1931, tra le più antiche d’Italia – è costituita da circa 7000 ettari vitati e insiste su 13 comuni situati nell’Est Veronese. Attualmente sono una novantina le aziende associate al Consorzio che con una rappresentatività che sfiora il 90% si occupa di tutela, promozione, valorizzazione della denominazione e di vigilanza. Ogni anno vengono prodotti in media circa 50 milioni di bottiglie.
Photo: fonte ufficio stampa