René Magritte. La Ligne de vie
Il Museo d’arte della Svizzera italiana rende omaggio al maestro belga del surrealismo René Magritte con la mostra intitolata: “Magritte. La Ligne de vie”, nella sede LAC Lugano Arte e Cultura, in programma fino al 6 gennaio 2019, curata da Xavier Canonne, Julie Waseige e Guido Comis. Attraverso un’eccezionale selezione di opere, la rassegna ripercorre tutta la carriera dell’artista, partendo dagli esordi fino ai più celebri dipinti della maturità.
Il titolo dell’esposizione rimanda alla conferenza omonima che l’artista tenne il 20 novembre 1938 al Musée des Beaux-Arts d’Anversa. In quell’occasione, una delle poche in cui si sia espresso in pubblico, Magritte raccontò la nascita nonchè l’evoluzione della propria opera, dove tra l’altro, citò gli artisti che più lo avevano ispirato e rivelò le tecniche che gli avevano permesso di ottenere immagini dall’”effetto poetico sconvolgente”.
L’esposizione del MASI segue pertanto il filo offerto da quella conferenza. L’allestimento si apre con lavori degli esordi, prosegue documentando le prime creazioni surrealistiche ispirate a Giorgio de Chirico e Max Ernst, anch’essi presenti in mostra, per poi concludere con capolavori della maturità. E’ così possibile scoprire sia le fonti dell’arte di Magritte che apprezzare l’assoluta originalità delle sue invenzioni pittoriche.
Il pubblico potrà ammirare più di novanta opere e si apre con le prime creazioni dei primi Anni Venti. Alcuni lavori in mostra, raramente esposti, evidenziano l’infatuazione giovanile dell’artista per il futurismo italiano di cui condivide lo spirito irriverente. Ma è la metafisica di De Chirico a offrire a Magritte lo spunto decisivo per la definizione della propria poetica: in visione è presentato un’eccezionale confronto fra un capolavoro di De Chirico, Les plaisirs du poète del 1912, e La traversée difficile del 1926 di Magritte.
In mostra alcuni dei suoi lavori più celebri, furono realizzati tra la fine degli Anni Quaranta e gli Anni Sessanta, tra cui La mémoire del 1948, Le chateau de Pyrénées del 1962 e La grande guerre del 1964. Completano l’esposizione documenti, fotografie e una serie di affiches che illustrano l’aspetto commerciale dell’opera dell’artista, oltre alla proiezione di film da lui realizzati alla fine degli Anni Cinquanta.
Il volume della mostra è curato da Xavier Cannone, Direttore del Musée de la Photographie di Charleroi nonchè membro del comitato di esperti della Fondazione Magritte, e Julie Waseige, specialista dell’opera del pittore ed ex collaboratrice scientifica del Musée Magritte, in collaborazione con Guido Comis, curatore del MASI, che ha affiancato i curatori nella ricerca delle opere e nell’appronfondimento critico.
Per concludere, René Magritte (1898 – 1967) è fra gli artisti più noti del secolo scorso. I suoi dipinti, caratterizzati da uno stile realistico che contrasta con ciò che viene rappresentato: uomini senza volto in bombetta, pietre che si librano in cielo, scarpe che si trasformano in piedi, fanno parte ormai della cultura visiva a tutti.
La mostra è stata realizzata con il sostegno della Fondazione Magritte e grazie alla collaborazione con Amos Rex di Helsinki.
Orari della mostra da martedì a domenica: 10.00 – 18.00 – Giovedì aperto fino alle 20.00 – Lunedi chiuso
Sede:
LAC Lugano Arte Cultura – Piazza Bernardino Luini 6 – Lugano
Per ulteriori informazioni: www.masilugano.ch– www.luganolac.ch
Giuseppe Lippoli