Dal 15 settembre in mostra a Villa Bagatti Valsecchi i 10 artisti finalisti della 6° edizione del premio CRAMUM
Provengono da tre paesi – Italia, Cina e Paesi Bassi – i giovani (under 36) artisti finalisti del 6° premio CRAMUM: Yuting Cheng (Cina), Rob van den Berg (Paesi Bassi), Francesco Fossati, Marta Galbusera, Ryts Monet, Noa Pane, Maria Teresa Ortoleva, Diego Randazzo, Marika Ricchi, Andreas Senoner.
Grazie alla selezione fatta da Sabino Maria Frassà, direttore della 6° edizione del premio CRAMUM, sentiti i rappresentati degli enti promotori – Comune di Varedo, Fondazione Versiera 1718 e Fondazione Cure Onlus – sono stati individuati i vincitori.
Il direttore, che si asterrà, come da bando, dal voto nella selezione finale del vincitore/vincitrice, ha così commentato e motivato la scelta dei 10 finalisti: “Siamo molto felici di aver ricevuto oltre 70 candidature complete da 6 Paesi e che il 40% delle candidature fossero di giovani artiste. Questi dati confermano non solo il trend positivo del premio CRAMUM, ma anche la capacità attrattiva del nostro Paese per l’arte e la cultura a livello internazionale. Nella selezione determinante è stato come criterio la coerenza al tema, oltre alla completezza del materiale fornito e al rispetto-considerazione per la sede in cui saranno esposte le opere.” il tema per questa nuova edizione del premio era: “AVEVO 20 ANNI”. 1968 – 2018 tra inquietudine e potenzialità, tra il sogno di un mondo migliore e la precarietà del presente”.
Nella storica Villa Bagatti Valsecchi di Varedo dal 15 al 30 settembre 2018 sarà perciò possibile scoprire le opere dei 10 artisti finalisti del premio CRAMUM e dei 9 artisti di fama internazionale fuori concorso. Quest’anno gli artisti fuori concorso invitati sono: Ivan Barlafante, Alberto di Fabio, Daesung Lee (Corea del Sud), Giulia Manfredi, Franco Mazzucchelli, Marcello Morandini, Francesca Piovesan, Zheng Rong (Cina) e Maria Wasilewska (Polonia). Il 15 settembre verrà anche proclamato il vincitore/la vincitrice del premio, al quale spetterà il cubo di marmo di Candoglia – simbolo del Premio e offerto dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Al vincitore/vincitrice spetta anche un percorso di mostre e pubblicazioni tra lo Studio Museo Francesco Messina e il Fuorisalone con Ventura Projects.
La 6^ edizione del Premio è promossa e resa possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Cure Onlus – patron del premio – con il Comune di Varedo e con la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis.
Il Premio ha già ottenuto numerosi patrocini tra cui: Veneranda Fabbrica del Duomo, Regione Lombardia, Consolato di Polonia in Italia, Console Generale del Regno dei Paesi Bassi a Milano, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Ama Nutri Cresci, Associazione FAS; in collaborazione con lo Studio Museo Francesco Messina e Ventura Projects.
Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, si amplia ancora e vede l’adesione di importanti nuovi giornalisti, collezionisti e galleristi tra cui Fiorella Minervino (La Stampa), Hervé Lancelin (gallerista e Patron del noto Luxembourg Art Prize) e l’avvocato Annapaola Negri-Clementi. Gli altri membri della giuria sono: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Leonardo Capano, Anna d’Ambrosio, Camilla Delpero, Raffaella Ferrari, Maria Fratelli, Rose Ghezzi, Giuseppe Iannaccone, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Michela Moro, Rischa Paterlini, Alberto Puricelli, Fulvia Ramogida, Iolanda Ratti, Michela Rizzo, Donatella Ronchi, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Luca Tommasi, Massimiliano Tonelli, Carlotta Gaia Tosoni, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti.